lunedì 17 marzo 2008

Sorprendente Paese

Se c'è un aggettivo per definire questo Paese, questo è: sorprendente. Nessun altro sarebbe più adatto. Naturalmente per il resto del mondo, non per noi cittadini che, essendo i diretti interessati, per sceglierlo ci azzufferemmo senza riuscire a metterci d'accordo. Nascerebbero partiti, associazioni, comitati, club, ognuno con il suo aggettivo scelto e l'argomento sarebbe dibattuto alla televisione, alla radio, sui quotidiani, in Parlamento e persino la Chiesa prenderebbe posizione in merito. Ci sarebbero dimostrazioni nelle piazze, nascerebbero simboli ed i più facinorosi brucerebbero i cassonetti e le bandiere delle fazioni opposte durante violente dimostrazioni nelle vie, per non dire della magistratura che accumulerebbe migliaia di ore di intercettazioni telefoniche da darle poi in pasto ai media che, con gli opportuni tagli, le diffonderebbero al fine di sputtanare quelli di pensiero contrario a chi li comanda.E' un Paese "sorprendente" perché riesce in poche migliaia di chilometri quadrati a farsi notare per le cose più splendide e intelligenti (ma per queste sarebbe onesto ringraziare la natura e coloro che ci hanno preceduto ed eccelso nell'arte e nella cultura) e nel contempo più strampalate e vergognose.Infatti, in questo sorprendente Paese si riesce a fare dell'immondizia una tragedia nazionale d'interesse planetario - un ministro della giustizia si lamenta dell'ingiustizia della giustizia e si mette a declamare poesie durante una seduta del senato - un governo va a pezzi tra schiamazzi, sputi, malori e tappi di spumante che saltano - i cittadini devono lavorare come neri nelle piantagioni di cotone per mantenere un esercito di burocrati e politici assunti ed eletti per servire i cittadini stessi - lo sport del calcio è vissuto con tanta passione da creare lutti e danni degni di una rivoluzione di popolo - i confini sono fatti di cartapesta e chiunque li violi viene accolto come un fratello bisognoso anche se porta nello zaino un piede di porco, una pistola e qualche pacco di droga, naturalmente il tutto per "uso personale" - si spreca l'energia ma tutti si guardano bene dal volerla produrre per non contaminare l'ambiente e così se la paga come lo Champagne, per non parlare della benzina tassata da un governo con l'altruismo di un biscazziere di Las Vegas - tutti vogliono mettersi nei panni di Pietro, lamentandosi poi che non sono alla moda, stretti o troppo larghi e vorrebbero cambiarli, anche se a loro di Pietro non importa nulla, però, visto che c'è, tanto vale discuterne e farne motivo di discussioni e divisioni (non si può mica parlare sempre di calcio) - tutti vorrebbero più mezzi pubblici su cui far salire gli altri e avere le strade libere e pulite per la propria auto comprata a rate - la sanità, quando funziona, è considerata un optional e se la possono permettere solo i sani - viaggiare in aereo o in treno è diventato più lento e difficoltoso di quando se lo faceva in carrozza - i moralisti vorrebbero un mondo senza prostituzione né per le strade, né nelle case chiuse, ma alla fine tutto rimane com'è, tanto le schiave sui marciapiedi non sono figlie loro e se proprio vogliono farsi l'occhio senza testimoni c'è sempre Internet - i sindacalisti finiscono al governo e a quel punto non sanno più chi sono ed hanno una crisi di identità - si consumano fiumi di carburante per le auto di servizio dei notabili, mentre a quelle delle forze dell'ordine finirà che monteranno i pedali - i cervelli migliori emigrano all'estero, mentre rimangono quelli che hanno il mal d'aereo o di mare e menomale che restano almeno loro - tutti impazziscono per il Grande Fratello e non hanno capito che è il Grande Fratello che guarda l'intero Paese e non si diverte affatto.
Sempre vostro Gatto Filippo

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